Misericordioso (רַחוּם raḥûm), è un aggettivo derivato dalla radice semitica rḥm, che indica “grembo materno”. Il verbo rḥm significa “amare”, “commuoversi”, “intenerirsi”, impietosirsi”, “provare compassione, pietà, affetto”. Nella Bibbia ebraica il soggetto del verbo רחם (rḥm), è nella maggior parte dei casi Dio, e il destinatario dell’azione indicata da questo verbo è Israele. L’aggettivo רַחוּם (raḥûm) è un predicato del soggetto e, in alcuni casi, ricorre in una catena di altri termini per indicare Dio, come nella prima lettura di oggi (Esodo 34):
“Il Signore, il Signore, Dio misericordioso (רַחוּם) e pietoso, lento all’ira, ricco di grazia e di fedeltà” (Es 34,6). La misericordia appartiene alla natura di YHWH, e la sua scomparsa può essere immaginata solo con il crollo delle leggi della natura. Questo aggettivo è uno dei titoli di Dio che risuona nel relazionarsi di Dio con le persone semplici e deboli, motivo per cui la richiesta della misericordia di YHWH appartiene al repertorio fondamentale della preghiera nell’Antico Testamento.
Gesù, nel dialogo con Nicodemo, afferma che “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna” (v. 16). Sta a ciascuno di noi accettare questo dono del Padre e credere o meno al Figlio. L’amore di Dio per noi è “dolce, generoso e fedele” come l’amore di una madre che desidera che la vita che porta nel suo grembo si sviluppi in tutta la sua pienezza.